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Da Vedere

Lanciano e dintorni

A pochi chilometri dal residence Eden, si trova Lanciano, la Città dei due Miracoli Eucaristici, della Musica e delle Fiere, che offre i molteplici volti della sua storia nelle testimonianze monumentali e nelle emergenze artistiche. Capoluogo storico del comprensorio Sangro - Aventino, è un'ospitale cittadina di 36.000 abitanti adagiata sulla collina a 284 m s.l.m., allietata dal sorriso del mare Adriatico, vegliata alle spalle dalla mole possente della Maiella. Primo della storia della Chiesa Cattolica, il Miracolo Eucaristico di Lanciano avvenne nell'VIII secolo, nelle mani di un monaco basiliano che durante la consacrazione dubitò della reale presenza di Cristo nell'Eucarestia. Nelle sue mani l'ostia si trasformò in carne, il vino in sangue. Le reliquie sono conservate a Lanciano nel Santuario del Miracolo Eucaristico, restaurato da pochi anni.
Itinerario a piedi
L’itinerario di visita si snoda da Piazza Plebiscito - la medievale Corte Anteana - intorno alla quale si è andata organizzando a forma di teatro la città, rimanendone il fulcro anche nei tempi odierni, crocevia centrale in cui confluiscono le vie dei quattro quartieri storici. La facciata neoclassica della Basilica della Madonna del Ponte, Patrona della città, domina la piazza, protetta dalla seicentesca Torre Civica. Sotto la Basilica Cattedrale è possibile visitare l’Auditorium Diocleziano e il percorso archeologico sotterraneo che svelano le diverse fasi costruttive del ponte sul quale di erge la chiesa della Madonna. Il percorso sotterraneo conduce direttamente al Santuario del Miracolo Eucaristico. Sono molto interessanti inoltre il quartiere di Lancianovecchia e la chiesa di Santa Croce, dove è custodito il Secondo Miracolo. Percorrendo via dei Frentani si incontrano l’ottocentesco Palazzo Municipale, il Teatro Comunale F. Fenaroli, la chiesa di Sant’Agostino, le case-bottega medievali e la porta di S. Biagio. Nel quartiere Civitanova si trovano la splendida chiesa di Santa Maria Maggiore con il portale monumentale del 1317 e le Torri Montanare, oltre al Palazzo Arcivescovile, alla chiesa di Santa Giovina e al magnifico Belvedere mare-monti.


 

La costa dei trabocchi

Fiorito di ginestre e macchia mediterranea e circondato da viti, ulivi, melograni e aranci, il tratto di costa adriatica che si estende lungo la provincia di Chieti è punteggiato di straordinarie macchine da pesca sospese sul mare, che lo rendono scenario unico di esperienze autentiche. Di scoglio in scoglio, dalla terraferma ardite passerelle sull’acqua conducono ai trabocchi, palafitte sorrette sapientemente da una ragnatela di cavi d’acciaio ed assi di legno. Su richiesta è possibile prenotare visite guidate, degustazioni e, in estate, pranzare o cenare con pesce fresco dell’Adriatico, preparato secondo le ricette tradizionali.
La costa dei trabocchi ha inizio a Ortona, importante porto commerciale fin dall’antichità e oggi vivace cittadina, ricca di testimonianze storiche ed eventi culturali. Calette e insenature dal fondale roccioso, piccole spiagge che degradano dolcemente e promontori a picco sul mare proseguono verso sud fino a San Vito Chietino, il “paese delle ginestre”, che deve il nome al Santo patrono, il giovinetto Vito, martire cristiano del IV secolo qui venerato da oltre mille anni. Percorrendo la strada statale 16 Adriatica, si incontra la spiaggia di Capo Turchino nei pressi della quale si intravede un casolare, detto “Eremo Dannunziano”: qui soggiornò Gabriele D’Annunzio e, attratto dalla bellezza del luogo, vi ambientò nel 1883 il romanzo “Il trionfo della Morte”. Le spiagge, ora ghiaiose ora sabbiose, conducono a Fossacesia, dove si apre il golfo di Venere. Tracce dell’antichissimo culto della dea dell’amore sono rinvenibili sul promontorio dove sorge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, splendido esempio di arte romanica. Una macchia mediterranea, composta da un sottobosco che raggiunge il massimo splendore all’inizio dell’estate, porta alla Lecceta di Torino di Sangro, un bosco di lecci, provvido riparo di uccelli migratori.


 

Il parco della Majella

La Majella, Montagna Madre per gli abruzzesi, è entrata a far parte del patrimonio dei Parchi Nazionali negli anni ’90. Formata da possenti calcari, è caratterizzata da vasti pianori e lunghissimi ed aspri valloni, incisi da fiumi copiosi, e ospita una fauna prestigiosa come il Lupo, l'Orso, il Camoscio, la Lontra, l'Aquila reale, il Piviere tortolino e tante altre specie importanti come il Cervo, il Capriolo, il Falco pellegrino.
Il Parco è composto da oltre 60 rilievi montuosi, di cui la metà supera i 2.000 metri, e da paesaggi incantevoli come il canyon che separa il massiccio della Majella dal Morrone, dorsale stretta ed allungata che precipita nella piana di Sulmona tra rocce calcaree e dolomitiche scoscese.
Da non perdere ai piedi del monte Pizzalto, gli splendidi piani carsici noti come Altipiani Maggiori d'Abruzzo, detti anche Quarti (Santa Chiara, Barone, Grande e Molino), posti a 1250 metri sul livello del mare, fanno da cerniera con l'area dei Monti Pizzi-Monte Secine, dominata da boschi di faggio, acero e diverse altre specie.
La Majella è anche storia e cultura: custodisce interessanti testimonianze dell’antica tradizione della pastorizia transumante, come ad esempio le cosiddette capanne “a tholos”, e del passaggio di briganti ed eremiti. Tra questi ultimi il più celebre è certamente Pietro Angelieri che fu papa col nome di Celestino V.


 

I percorsi della fede

l territorio abruzzese è costellato di segni e testimonianze religiose, legate alla storia millenaria e alla devozione popolare. Riti sacri (come quelli che ogni anno si rinnovano durante la Settimana Santa), luoghi di culto (come monasteri ed eremi), formano, insieme ai santuari (che custodiscono i prodigi della fede), tappe di un percorso spirituale di rara intensità. Partendo dal Residence Eden l’itinerario consigliato inizia da Lanciano, città dei due miracoli eucaristici. Il più antico, primo miracolo eucaristico del cattolicesimo, risale all’ottavo secolo, quando nelle mani di un monaco basiliano l’ostia e il vino durante la celebrazione della Santa Messa si trasformarono in carne e sangue. Le reliquie sono ospitate da allora presso il Santuario del Miracolo Eucaristico, nella chiesa di San Francesco in pieno centro storico. Il secondo evento prodigioso avvenne nel 1273, nell’abitazione di una donna chiamata Ricciarella, che - su consiglio di una fattucchiera - al fine di rinsaldare il suo matrimonio, mise a cuocere un’ostia benedetta e questa di trasformò in carne sanguinante. Il Secondo Miracolo è custodito nelle Marche ad Offida, ma di recente alcuni frammenti sono tornati a Lanciano e sono attualmente esposti nella chiesetta di Santa Croce a Lancianovecchia.
Proseguendo verso nord, lungo la Costa dei Trabocchi, si giunge ad Ortona, dove, nella Cattedrale, sono custodite le reliquie di San Tommaso Apostolo. Dopo la morte in India nel 68 d.C., le spoglie del martire conosciuto come l’Apostolo del Dubbio, attraverso varie tappe, giunsero stabilmente nella città abruzzese nel 1258. L’arrivo delle reliquie viene ricordato ogni anno la prima domenica di maggio durante la Festa del Perdono.
Altro importante punto di riferimento per la religiosità abruzzese, facilmente raggiungibile dal Residence Eden, è il Santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino, sorto nei luoghi dove la Beata Vergine apparve ad un contadino della zona nel 1576. I festeggiamenti in suo onore si celebrano dal 9 al 15 giugno.

  

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